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News da AM ArtEVEnts

 News dal mondo dell’Arte.
 Rubrica a cura di Andrea Malaman




IL RITRATTO VENEZIANO DELL’OTTOCENTO

Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

dal 21 ottobre 2023 al primo aprile 2024





Un secolo di grande storia e di grande pittura, di profonde trasformazioni sociali, politiche, economiche. Un secolo popolato da liberali e da patrioti, rivoluzionari e reazionari, nobili e borghesi, intellettuali e artisti romantici, neoclassici, realisti, veristi, fino alla soglia delle Avanguardie, che ha visto la nascita delle Pinacoteche, dei musei civici, de La Biennale di Venezia. Un secolo da riscoprire nei volti e nelle opere dei suoi protagonisti con la mostra Il ritratto veneziano dell’Ottocento, a Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna dal 21 ottobre 2023 al 1° aprile 2024, a cura di Elisabetta Barisoni e Roberto De Feo.


Un’esposizione che intende raccontare il primo secolo dell’età contemporanea che a Venezia apre, idealmente, con la caduta della Serenissima e prosegue in tutto il Paese con la Restaurazione, passando per i moti del ‘48, il Risorgimento, l’Unità d’Italia. Ma è anche, e soprattutto, un progetto che rimanda in modo preciso e puntuale all’intuizione e alla grande mostra che Nino Barbantini, primo Direttore della Galleria di Ca’ Pesaro, organizzò e allestì esattamente cento anni fa, nel 1923, sullo stesso tema e con lo stesso titolo: Il ritratto veneziano dell’Ottocento. Tra le prime retrospettive dedicate a questo secolo, un’esposizione “blockbuster” per il tempo, coronata da un grande successo di pubblico, di stampa e di critica, realizzata con criteri museografici attualissimi e con un numero eccezionale di opere e prestiti, provenienti da tutto il Triveneto: 241 lavori di 50 artisti, pittori, scultori, miniaturisti, tutti operanti dall’inizio dell’Ottocento fino al penultimo decennio del secolo, che per lo studioso si apriva con Teodoro Matteini e si chiudeva con Giacomo Favretto.
Un excursus tra autori celebri come Hayez, Molmenti, Grigoletti, Schiavoni, Lipparini, scoperti e riscoperti, artisti che a Venezia avevano vissuto, si erano formati, lasciando testimonianze preziose della società, dello spirito dell’epoca, dei suoi protagonisti e dei suoi grandi stravolgimenti: un patrimonio di immagini di famiglie, di intellettuali, di artisti, di patrioti, di donne - alcune, artiste a loro volta - persone che hanno animato il territorio da Venezia, luogo privilegiato d’incontro, fino a Padova, Vicenza, Bassano del Grappa, Pordenone, Trieste, Trento, Treviso, Belluno. Volti eterni del secolo più lungo della modernità e, non ultimo, primo esempio - confermato ai nostri giorni - della grandezza artistica di un secolo dimenticato, a favore della mitizzazione di quello precedente. Per dirla con le parole dello stesso Barbantini: per portare un poco di luce su un periodo della storia artistica della nostra città ingiustamente oscuro.


Tutto questo rivive oggi in un prezioso e lungo lavoro di ricerca condotto dai curatori per ricostruire l’allestimento e il catalogo della storica esposizione: un enorme sforzo critico che in due anni ha portato a rintracciare ben 166 opere di 52 artisti già della mostra originale, ora conservate in Musei e collezioni su tutto il territorio nazionale. Accanto, i capolavori rimasti a Venezia, provenienti dalle collezioni di Ca’ Pesaro, del Museo Correr, e dalle Gallerie dell’Accademia, insieme a numerose raccolte private. Una ricostruzione che ha permesso di sviluppare importanti nuovi contributi rispetto al progetto di Barbantini, tra cui riattribuzioni - con 11 nuovi autori riconosciuti - e aggiornate schede scientifiche - 279 per 60 artisti - grazie al lavoro di una rete di studiosi, conservatori e ricercatori di tutto il territorio.
Nelle quattro sezioni in cui è articolata, l’esposizione ripercorre quindi La nascita di un secolo, che parte dal Congresso di Vienna (1815) per arrivare in un lungo travaglio all’unificazione del Paese; significativi approfondimenti monografici de I grandi protagonisti, seguiti da Vita e società dell’Ottocento, tra nobili e borghesi, tra città e campagna; infine il Ritratto verso la modernità in cui la materia pittorica si sgrana e si illumina, arrivando alle soglie del ‘900.



GLI ULTIMI GIORNI DI VAN GOGH

Il diario ritrovato


Spettacolo teatrale di e con Marco Goldin

Viaggio lungo lo stivale dell'Italia, per 11 nuove tappe, dalla valle d'Aosta alla Sicilia, il tutto per la terza parte della tournée teatrale di Marco Goldin


La terza, già annunciata parte della tournée teatrale di Marco Goldin, Gli ultimi giorni di van Gogh. Il diario ritrovato, riprende in questo autunno e più esattamente il 9 ottobre dal Teatro Manzoni di Milano. Da quando ha debuttato al Teatro Duse di Bologna a novembre dello scorso anno, gli spettatori accorsi nei vari teatri di tutta Italia sono stati oltre 20.000 per le prime 23 repliche.

La mappa di questa terza parte prevede altri 11 appuntamenti in altrettante città nell’arco di due mesi: da ottobre a Milano per concludersi nella capitale (l’11 dicembre con l’11ma replica). Nel mezzo, anche un terzetto di date in Sicilia dove Goldin per la prima volta porterà uno dei suoi spettacoli (a Ragusa, Palermo e Catania). Si aggiungono Aosta, dove ugualmente Goldin calcherà le scene per la prima volta, e molti splendidi teatri che accoglieranno uno spettacolo considerato imperdibile.


9 ottobre, Milano, Teatro Manzoni

5 novembre, Parma, Teatro Regio

11 novembre, Cascina, Città del Teatro

12 novembre, Thiene, Teatro Comunale

18 novembre, Ragusa, Teatro Perracchio

19 novembre, Palermo, Teatro Golden

20 novembre, Catania, Teatro Verga

24 novembre, Ferrara, Teatro Nuovo

1 dicembre, Legnano, Teatro Tirinnanzi

2 dicembre, Aosta, Teatro Splendor

11 dicembre, Roma, Teatro Olimpico


Video promo ufficiale: https://youtu.be/NvDiRn0Mg_o

Biglietti acquistabili sul circuito TicketOne (su Vivaticket per la data di Thiene).


La rappresentazione teatrale è liberamente ispirata al romanzo scritto da Marco Goldin, Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato (Solferino) che racconta le ultime settimane di vita del grande pittore. Goldin, con la sua consueta affabulazione appassionata e coinvolgente, è sul palcoscenico per raccontare un Van Gogh che potrebbe aver tenuto un diario proprio in quei giorni e per questo lo fa parlare con la sua voce, sempre appoggiandosi ai fatti realmente accaduti, dunque nella dimensione del verosimile.


A creare ancor di più l’atmosfera spirituale, eppure densa della carne e dei sogni della vita di Van Gogh, contribuiscono, eccezionalmente concesse, le musiche di Franco Battiato. Tutte insieme, e nell’uso che ne viene fatto, queste musiche costituiscono una parte fondante, un legame ancor più poetico per l’intero spettacolo. Arricchito poi dalle straordinarie animazioni video di Alessandro Trettenero.


Lo spettacolo “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato” è prodotto da Imarts e gode del sostegno di Gruppo Euromobil dei fratelli Antonio, Gaspare, Fiorenzo e Giancarlo Lucchetta.



GLI ULTIMI GIORNI DI VAN GOGH. Il diario ritrovato


uno spettacolo di e con

Marco Goldin


tratto dal suo romanzo

Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato (edito da Solferino)


musiche

Franco Battiato


riprese in Olanda, Belgio e Francia

Luca Attilii e Fabio Massimo Iaquone


montaggio e animazioni video

Alessandro Trettenero


prodotto e distribuito da

International Music and Arts

www.internationalmusic.it


durata

90 minuti

Giornalista, promotore e curatore indipendente di eventi e iniziative dedicate all’arte contemporanea. Nel suo percorso di ideatore ha dedicato particolare attenzione per più settori artistici, con particolare attenzione verso la pittura, la fotografia, la scultura. Ha organizzato curandone anche gli aspetti editoriali, grafici e artistici numerose mostre e progetti per istituzioni pubbliche.
 
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